Ora possiamo rientrare nel mondo, nelle morti quotidiane, per distruggere i meccanismi viziosi con il vero amore che passa dal perdono. Quello stesso perdono che abbiamo ricevuto, ora siamo in grado di darlo. Non ci resta che farne esperienza.
Stiamo attenti ora alla prima occasione: rendiamoci conto di come noi naturalmente vorremmo rispondere in un modo, invece Dio ci invita a rispondere diversamente, rivoluzionariamente.
Perdono, compassione, misericordia. All’inizio ci sforzeremo di essere noi a “perdonare”. Scopriremo che non è possibile. Dovremo fare l’esercizio interiore di alzare gli occhi al cielo e chiedere l’intervento di Dio: “pensaci tu, mi fido di te”.
Possiamo anche essere soggetti che si colpevolizzano. Il perdono dobbiamo darlo a noi stessi attraverso Cristo. Che effetto ha questo atteggiamento? Provare per credere! Se non si toglie dal più profondo del cuore l’egoismo, cioè che il proprio “io” sia il centro dell’universo, non si riesce ad accettare l’amore di Dio.
Nel mondo esiste un’idea sbagliata del Cristianesimo come di una religione che vuol far sentire in colpa. E’ proprio sbagliata questa immagine. Cristo è venuto a perdonare tutte le nostre colpe, non a giudicarle!